Mercoledì, 30 Marzo 2016 00:16

Vendere casa in edilizia convenzionata: è davvero così difficile?

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Probabilmente rientri nell’alveo di tutti coloro che, nel giusto tentativo di vendere casa, solo dopo molto tempo si sono resi conto che la ragione del proprio insuccesso è celata dietro la natura dell’immobile de quo, facente capo all’edilizia convenzionata.
Un termine tanto astruso quanto insolito del quale, probabilmente, nessuno magari si sarà preso la premura di fornirti dettagli, né tantomeno elargirti consigli utili per concretizzare la relativa vendita della casa.

Caratteristiche e sfumature dell’edilizia convenzionata

Partiamo dal fermo presupposto che gli immobili costruiti in ossequio al regime di edilizia convenzionata sono soggetti, in occasione di vendita dell’immobile e di locazione, a precisi vincoli richiamati nella omonima convenzione che chi ha realizzato l’immobile -che si tratti di cooperativa, impresa di costruzioni, ATER o privato- ha stipulato solitamente con il Comune dove è l’immobile è ubicato.
Le difficoltà nascono dal fatto che non esiste un criterio univoco che valga per tutti i casi: le convenzioni stabiliscono infatti criteri anche molto differenti tra loro in merito al prezzo, ai legittimi destinatari, ad un eventuale periodo entro il quale la vendita della casa non può essere effettuata, ecc. limiti questi stabiliti per impedire speculazioni.

Cosa fare dunque per vendere casa in questi casi?

La prima cosa da fare, per portare a termine correttamente la vendita dell’immobile, è quella di incaricare una agenzia immobiliare davvero in gamba, che sia in grado di reperire una copia della convenzione e prenderne attenta visione, sperimentando in prima persona tutte le difficoltà legate alla corretta interpretazione dei richiami a leggi statali e regionali.
In seguito sarà opportuno che venga operata una scrupolosa analisi di mercato, dalla quale dedurre, in maniera ragionevole e intuitiva, a quale prezzo la tua casa è bene che venga venduta nel libero mercato. La vendita della casa, in questo caso, deve sottostare rigidamente alle condizioni di prezzo massimo imposte dal Comune nel caso si decida di non procedere allo svincolo.

Pro e contro dello svincolo per vendere una casa soggetta ad edilizia convenzionata

L’idea di procedere allo svincolo si rivela utile prima di vendere casa, a patto che tale operazione - per effettuare la quale è richiesto l’esborso di una somma di denaro - risulti di fatto conveniente.
Partendo dall’assunto che sia preferibile, per la più celere vendita della casa, provvedere allo svincolo, è bene però ponderare la scelta con calcolatrice alle mani.
Se la differenza tra il prezzo di libero mercato che emerge dalle risultanze dell’Analisi Specifica di Mercato e quello che dovrebbe essere sostenuto per ottenere lo svincolo si rivela superiore al prezzo massimo imposto dal Comune, allora non ristagna alcun dubbio in merito all’opportunità di provvedere allo svincolo.
In caso contrario, tale operazione non si rende opportuna, e, non sposando la causa della buona riuscita, in termini economici, della vendita dell’immobile, sarà preferibile scendere a compromessi con i limiti e le condizioni suggellate nella convenzione.

Come si comprende, il supporto di un valido agente immobiliare è in questi casi, come non mai, imperativo e salvifico perché, come anticipato, i controlli da fare prima di vendere casa sono davvero tanti e valutare la soluzione più conveniente e più sicura sia per chi vende che per chi acquista casa non è un’attività che può, ammettiamolo, essere ragionevolmente rimessa al fai da te.

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