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Venerdì, 19 Dicembre 2014 10:17

I materiali del futuro in architettura

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L’affermazione che si sta per fare potrebbe per alcuni suonare come una bestemmia ma ha una sua base di verità. L’affermazione è la seguente: “ se Michelangelo fosse nato ai tempi nostri, molto probabilmente non avrebbe utilizzato marmo di Carrara per le sue sculture”.

Lanciata la bomba proviamo ora anche a spiegarla.

In epoca rinascimentale la lavorazione manuale si basava fondamentalmente su tre tipologie di materiali; i metalli, il legno ed il marmo. I primi due, sebbene più a buon mercato avevano ed hanno il difetto di essere più inclini a subire l’effetto del tempo, perdendo la bellezza iniziale.

Il marmo di Carrara no, se ben custodito (ed opere come la Pietà custodita a San Pietro ce lo dimostrano) sa mantenere la sua bellezza intatta nel corso dei secoli; tuttavia il marmo è un materiale costoso ancorché difficile da lavorare.

Ecco quindi che in un’epoca come la nostra dove anche le soluzioni artistiche si orientano verso procedure di lavorazione più semplici, non ci saremmo stupiti se il Michelangelo di cui sopra, trapianto al nostro tempo, avesse smesso di faticare col marmo per indirizzarsi verso materiali innovativi ma certamente più abbordabili come il Corian (alcune caratteristiche le trovi qui).

Questo nome forse dice poco al grande pubblico; tuttavia a questo stesso pubblico chissà quante volte sarà capitato di vedere realizzazioni in Corian in giro, soprattutto all’interno delle abitazioni. Più che nelle arti raffigurative infatti, il Corian viene utilizzato sovente all’interno di specifiche realizzazioni di arredamento come i piani delle cucine o nei bagni.

In molti vedono il Corian come uno dei principali materiali usati in architettura di qui ai prossimi anni; in realtà però si tratta di un materiale non del tutto nuovo, essendo stato per così dire “scoperto” già negli anni 70.

A differenza di altri materiali di origine completamente naturale come il marmo o la ceramica, che tanto utilizzo hanno avuto (e certamente continueranno anche ad avere in architettura) nel corso del tempo, il Corian può essere visto come una fibra sintetica che si realizza a partire da una serie di minerali come l’idrossido di alluminio che viene poi unito a formare una sorta di resina con dei polimeri acrilici puri.

Il fatto che la sua costituzione finale sia, come detto, paragonabile a quella di una resina, porta il Corian ad essere perfetto per la creazione di punti di appoggio e di lavoro in casa. Grazie alla sua duttilità è possibile lavorare il Corian per dargli le forme più insperate e senza quindi aver bisogno di giunture che potrebbero pregiudicarne l’estetica o la stabilità.

Inoltre, come molte resine sintetiche, il Corian raggiunge uno stadio di compattezza incredibile che lo rende quindi resistente ai tanti scossoni che normalmente subisce un piano di lavoro in cucina, o una superficie di appoggio in bagno.

L’effetto estetico del Corian non è male; riesce infatti ad essere translucente, permettendo quindi che parte di un fascio luminoso lo attraversi; in questo modo è possibile creare superfici lucide, piacevoli al tatto che danno brio e candore all’ambiente all’interno del quale sono collocate.

Anche la manutenzione è un punto a favore del Corian. È infatti possibile detergerlo senza problemi con gli stessi prodotti che utilizziamo ed acquistiamo per la pulizia di casa (ne trovi alcuni a questa pagina). Per le macchie più molli è sufficiente un panno umido o acqua corrente per rimuoverle, mentre per lo sporco più incrostato è meglio utilizzare detergenti in gel che hanno il pregio di non agire in maniera abrasiva sulla superficie. Allo stesso tempo è sconsigliabile utilizzare detergenti acidi che possono risultare troppo aggressivi su questa resina, finendo per macchiarla.

Letto 3994 volte Ultima modifica il Venerdì, 19 Dicembre 2014 12:25