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Lunedì, 20 Ottobre 2014 13:47

Un gioiello per le donne vittime di violenza

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I gioielli possono diventare un'arma per contrastare la violenza sulle donne. Questa è l'idea lanciata dall'azienda danese Pandora, impegnata nel settore dei gioielli preziosi a costi accessibili. Il progetto denominato "We Care - Accanto alle donne" si pone come obiettivo il sostegno alle donne italiane che sono state vittime di abusi e la battaglia nei confronti della violenza femminile nel nostro Paese. Il progetto è stato presentato il 9 ottobre scorso a Milano e Pandora si avvarrà della collaborazione dell'associazione onlus "Fare x Bene".

L'associazione opera da tempo al fianco delle donne che sono vittime di violenze, discriminazioni e abusi e offre loro assistenza sia psicologica che legale nelle strutture presenti a Roma, Milano e Napoli. Il progetto lanciato da Pandora prevede anche tre borse di studio messe a disposizione di psicologhe minorili che forniranno sostegno agli adolescenti che sono stati vittime di violenze o hanno assistito come testimoni ad episodi simili.

Pandora è particolarmente legata al nostro Paese e la presentazione di "We Care" è stata anche l'occasione per ringraziare le clienti italiane che hanno dato il loro contributo al successo del marchio danese in Italia negli ultimi quattro anni. Perciò Pandora si è impegnata anche a devolvere parte dei proventi che, per tutto il mese di novembre, deriveranno dalle vendite dei gioielli "Caring" che fanno parte della collezione "Essence" al progetto "We Care". In questo modo "Pandora gioielli" vuole schierarsi in maniera netta e inequivocabile dalla parte delle donne che hanno subito violenze.

Attraverso i fondi raccolti, l'azienda danese fondata nel 1982 fornirà il proprio sostegno contro un fenomeno la cui diffusione è sempre più ampia e colpisce ogni ceto sociale. In Italia, poi, il problema è ancora più sentito: secondo il rapporto divulgato dal
Consiglio d'Europa, il Bel Paese non è poi così bello per le donne, visto che occupiamo gli ultimi posti della classifica in fatto di contrasto ai maltrattamenti, e a ciò si aggiungono la scarsa prevenzione e l'altrettanto scarsa informazione sul tema.

A far riflettere sono i numeri: mentre la Gran Bretagna nel 2013 ha riservato 9 mila posti letto per le emergenze alle vittime di violenza, l'Italia ne ha messi a disposizione poco meno di 600. Pure Germania e Olanda sono nettamente avanti a noi in questo senso, rispettivamente con 6800 e 2200 posti letto forniti.
Durante lo scorso anno sono state più di 130 le donne uccise nel nostro Paese, vittime di persone da loro conosciute (compagni, mariti, fidanzati oppure ex). La maggior parte degli episodi di violenza, infatti, si verifica all'interno delle mura domestiche.

Le cifre relative alle violenze - che sono comunque fra le più alte in Europa - sono inficiate dalle mancate denunce, decisamente inferiori al numero reale di questo tipo di reati. In generale, dunque, si può affermare che la violenza sulle donne in Italia è sottostimata.
Centinaia di donne, quotidianamente, sono sottoposte alla violenza di genere, sia essa verbale, psicologica o fisica. Gli ultimi dati che mettono insieme tutti i tipi di violenza sulle donne risalgono al 2010 e ci dicono che i reati di questo genere sono stati quasi 300 al giorno, in totale circa 105 mila nel corso dell'anno. Da un rapido calcolo emerge un reato di violenza di genere ogni 12 secondi, a testimonianza di un problema davvero profondo e di non semplice soluzione.

 

Letto 3019 volte Ultima modifica il Lunedì, 20 Ottobre 2014 16:12